martedì, aprile 24, 2012

Vista per voi: Conversazioni di Gristina a Palazzo Jung

Sarà visitabile fino a sabato 28 aprile, nelle sale espositive di Palazzo Jung, in via Lincoln, a Palermo, “Conversazioni”, esposizione personale di Giorgio Gristina.
Questa mostra, che riunisce circa 125 opere di vario genere e tipo del pittore, scultore e scenografo siciliano, riunisce circa 125 tra le opere più rappresentative di un percorso durato 4 anni, a partire dal 2008, nel corso del quale, dopo essersi trasferito per un anno a Capo d’Orlando, l’artista si è confrontato con nuove realtà, siano esse cose o persone, che l’hanno arricchito e indotto in riflessione.
A Capo d’Orlando ha, ad esempio, scoperto l’argilla vulcanica, con la quale ha modellato varie ancestrali figure, delle quali (ahimè!) la sale mostrava delle riproduzioni fotografiche.   
Gran parte delle opere esposte sono degli acquarelli su carta di grande formato che si ispirano, fanciullescamente, allo stile e tecnica e donne di Henry Matisse, del quale l’artista pare essere un grande estimatore.
Tutto un angolo della sala è dedicato, invece, alla sezione Miniature, mediante la quale Gristina manifesta la possibilità realizzata da lui e dal compositore Francesco Di Fiore, di stabilire un forte sodalizio tra disegno artistico e musica: mentre, ogni sabato del 2011, Di Fiore si esibiva con le sue Miniature, sue composizioni per pianoforte, Gristina le ha trasformato, interpretandole con fantasia, in immagini.
Non mancano, in ultimo, i documenti grafici e fotografici di 5 sue scenografie realizzate in più luoghi, a Palermo: alludo, per esempio, alle istallazioni presso il Duomo di Cefalù o alle scenografie e costumi dello spettacolo “PseudoPitagora” realizzati nell’ambito di “Esperienza Insegna”.
Note negative? Avrei valorizzato di più alcune opere riservando loro spazi più ampi e, come anticipavo prima, avrei portato in sede espositiva qualche esempio di scultura realizzata con l'argilla vulcanica, che ritengo sia la parte più interessante di questa personale.
Foto panoramica delle ceramiche di argilla vulcanica
Dovrei, infine, tacere, ma non lo faccio a proposito della figurina lì presente: anche se non ci fosse stata, non ci saremmo accorti della sua assenza.
Titolo: Conversazioni. Personale di Giorgio Gristina
Fino al 28 aprile
Dove: Palazzo Jung,
via Lincoln 73
Orari: lun.-ven. 10-13; 16-19
Sab. 10-12,30

Ingresso libero

martedì, aprile 17, 2012

Promemoria sospeso...

In questi giorni il vostro amico Rino ha taciuto perché, dopo i bagordi pasquali, si è preso un po’ di riposo…mi perdonate, vero?

Scrivo, quindi, questo post come promemoria in modo da ricordarvi che, anche se mi godo la pacchia, ho lavorato in precedenza e che ci sono delle mostre che chiuderanno a breve.

Invitandovi, qualora non ci siate stati, ad andarci, eccovene un elenco, coi link agli articoli, che ad esse ho dedicato:

1) termina il 21 aprile 2012 la mostra molto internazionalizzante “Madì. Oltre lo Spazio”, alla Galleria Monteleone;

2) si conclude il 27 aprile 2012, "Le sculture di Tommaso Domina", a Palazzo dei Normanni;

3) all’Albergo delle Povere (o Poveri), chiudono i battenti "Arte Donna" il 25 aprile mentre "Salvatore Fiume. I miti e le modelle" il 12 maggio.

A presto!

mercoledì, aprile 11, 2012

I miti e le modelle di Salvatore Fiume dal 12 aprile a Palermo

S. Fiume - Pittore e Modella
Il 12 aprile 2012 alle ore 19, nel Real Albergo dei Poveri di corso Calatafimi, a Palermo, sarà inaugurata la mostra commemorativa intitolata “Salvatore Fiume. I miti e le modelle”. Tale esposizione riunisce 90 opere tra disegni, dipinti e sculture, tutte appartenenti a collezioni private, dell’eclettico artista di fama mondiale, ma, prima di tutto, comisano, Salvatore Fiume a 15 anni dalla sua scomparsa.

Fiume è stato, nel corso della sua infaticabile vita, disegnatore, pittore, scultore, architetto,scenografo, scrittore e poeta…insomma, una sorta di Artista del ‘400 trapiantato, quasi per caso, nel ventesimo secolo! Poliedrico, infatti, anche nello stile pittorico, ha dipinto su commissione, molti grandi affreschi e dipinti di città vere e immaginarie, ispirandosi a grandi dell’arte come Paolo Uccello o Piero della Francesca. È stato, però, anche e soprattutto, un innovatore, a partire dalla sua prima esposizione alla Galleria Borromini di Milano, nel 1949, nella quale ha esibito le sue Città di Statue e Isole di Statue.

E proprio dopo la Biennale di Milano del 1950, con le Isole di Statue ha conquistato la copertina di Life e la fama mondiale sia nazionale che mondiale: molte delle sue opere, infatti, sono conservate in alcuni dei più importanti musei del mondo quali i Musei Vaticani, la Galleria d'Arte Moderna di Milano, il Museo Ermitage di S. Pietroburgo, il MoMA di New York o il Museo Puškin di Mosca.

Sebbene egli abbia vissuto gran parte della sua vita a Milano, per non dimenticare le sue origini profondamente siciliane, l’Assessorato ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana e il Comune di Comiso, in cui Fiume è nato, hanno deciso di dedicare una mostra curata da Daniela Brignone e visitabile fino al 12 maggio 2012, per ricostruire il suo percorso artistico, cronologico e tematico, dagli anni giovanili fino a poco prima della sua morte, avvenuta 15 anni fa.

Titolo: Salvatore Fiume. I miti e le modelle

Dove: Albergo dei Poveri, corso Calatafimi 217

Vernissage: 12 aprile ore 19

Da: 13 aprile a: 12 maggio

Orari: lun. sab. 9-13; 16-19

Ingresso libero

Per info approfondite sull'artista visitate il sito http://www.fiume.it/

sabato, aprile 07, 2012

2 mostre in dirittura d'arrivo al Loggiato

In questi giorni, al Loggiato San Bartolomeo, stanno per chiudere ben 2 esposizioni delle quali ho deciso ugualmente di scrivervi perché meritevoli d’essersi viste per il tema così “attuale” la prima, intitolata non a caso “Scenari di Risurrezione” al piano terra mentre per la sontuosità delle forme la seconda che reca il titolo di “Archi Celesti” dislocata dal primo al terzo piano dell’edificio.
Foto di due Diavuli di Prizzi (Pa)
Si chiude domani, 8 aprile 2012, come già anticipato, “Scenari di Risurrezione”, una raccolta di riproduzioni di 40 foto di medio e alcune di grande formato sulla Settimana Santa a Palermo e provincia (vedi i Diavuli di Prizzi in foto o le giovani donne agghindate secondo il costume tradizionale a Pina degli Albanesi) e in varie altre località dell’Isola. Sono le impressioni che il giovane fotografo palermitano Mario Virga ha avuto e ha deciso di cogliere con la sua macchina andando in giro in un momento così suggestivo e molto sentito dai suoi conterranei.
Titolo 1: Scenari di Risurrezione
Fino all’8 aprile

Opera in gesso di Giuseppe Cuccio

Si chiude, invece, per Pasquetta, il 9 aprile, “Archi Celesti”, personale dello scultore e insegnante di Arti Plastiche palermitano Giuseppe Cuccio. Tale esposizione include numerosi disegni di nudi femminili e svariate sculture in gesso, terracotta e bronzo di vario formato di teste, busti e interi corpi in movimento e spesso nell’atto di compiere azioni e gesti così fuggenti che solo uno scultore sarebbe riuscito ad eternare.
Spiccano, senza ombra di dubbio, le opere del terzo ed ultimo piano, di cui offro uno foto panoramica: sono teste e torsi nudi che rinviano immediatamente, per la verticalità, i volumi così compatti e così squadrati alla Grecità arcaica ma che evocano le forme e i volumi così esotici ed ancestrali dei monoliti dell’Isola di Pasqua.

Panoramica su alcune opere di Cuccio
 Titolo 2: Archi Celesti


 Fino al 9 aprile

 Dove: Loggiato San Bartolomeo
 via Vittorio Emanuele 25
 Orari: oggi 16-19,30; dom. e lun. 9-13


 Ingresso libero

giovedì, aprile 05, 2012

A proposito di Pasqua, lo sapevate che...

In questi giorni si è nel pieno della Pasqua, una delle più suggestive feste cristiane. Essa coincide con il pieno e totale risveglio della natura, nel corso del quale tutto fiorisce e fruttifica e, in analogia col Cristo risorto, tutto quello che prima era nascosto, ma vivo, sottoterra, esce fuori, apparentemente, nascendo e crescendo. Il simbolo più rappresentativo è, chiaramente, l’uovo pasquale, simbolo di fecondità e di vita. Un tempo era un semplice uovo sodo di gallina, che spesso, dalle nostre parti, i fornai avvolgevano nella pasta di pane trasformandoli in un pupu cull’ovu, dal simbolismo ancora più forte (perché creava il sodalizio del pupo che ricorda le pupe di zucchero della festa dei morti, quelle che simboleggiano, per l’appunto, i morti, e l’uovo della risurrezione) mentre, oggi e da qualche secolo, le uova sono quasi dappertutto di gustosissimo cioccolato. Anche la sorpresa, che tutte le uova nascondono dentro il loro guscio, ha un assai chiaro significato cristiano: mentre il guscio rappresenta il sepolcro, la sorpresa incarna il Cristo miracolosamente ritornato alla vita.
Altro interessante aspetto della Pasqua sono le multiformi, colorate e, spesso, drammatiche rappresentazioni con annesse processioni rituali coinvolgenti le statue del Cristo risorto, di sua madre, Maria, all’inizio addolorata, poi in preda ad una gioia sovrumana alla notizia della risurrezione del figlio, e altri personaggi quali angeli e diavoli e similari.
Molto rappresentato è u ‘ncontru, nel corso del quale Maria, affranta dal dolore e per questo ricoperta da un lungo e ampio mantello nero, dopo aver vagato per le vie in cerca di un figlio che pensa di non rivedere più, scorgendolo a distanza perché appena risvegliatosi dopo 3 giorni di sonno mortale, fiero e sorridente, inizia a corrergli incontro, mentre il mantello nero, come una pesante zavorra, le scivola giù, lasciandola coperto di uno splendente manto azzurro. La scena  si conclude con un commovente e caloroso abbraccio, seguito da balli e musica allegra, che li conduce festosamente in giro per urlare al mondo la loro gioia.
Come ricorda Pitrè nel suo “Spettacoli popolari siciliani”, questa sacra rappresentazione evoca indubbiamente uno dei tanti miti greci, quello di Cerere e sua figlia Proserpina, su cui fece molta leva il cristianesimo ai suoi albori, in ogni dove, per cercare di sradicare il tanto bistrattato e disprezzato paganesimo.
Dopo il rapimento di Proserpina da parte di Plutone, dio degli inferi, che di lei si era invaghito, sua madre Cerere, dea delle messi e della terra, disperata per avere perso la figlia ma senza neanche essersi, però, persa d’animo, iniziò a vagare instancabilmente per poterla ritrovare e riabbracciare. Dopo un lungo peregrinare che fa persino insterilire la terra, giunge, infine, agli inferi, dove scopre che Proserpina, divenuta moglie di Plutone, ha mangiato un chicco di melagrano con cui si è legata indissolubilmente al regno dei morti. La madre, abbracciando la figlia, cerca di rincuorarla con parole così parafrasate da Omero: “se hai già gustato quel chicco, dovrai ancora tornare nell’abisso, sotto terra, e restare  negli Inferi per un terzo dell’anno e vicino a me e agli altri Celesti i rimanenti due terzi  […] quando sulla terra spargono i fiori le loro fragranze e germoglia ogni famiglia di piante”.
Il girovagare di Cerere somiglia a quello della Madonna proprio perché quando il cristianesimo si è sostituito al “paganesimo” è stato naturale agli “evangelizzatori” sovrapporre, sostituendolo, il culto di Cerere col culto di Maria, madre di Dio: per chi non lo sapesse, infatti, laddove anticamente sorgevano santuari dedicati a Cerere, in Sicilia soprattutto, è stato trasformarli in chiese dedicate alla Madonna assicurandole così un cospicuo numero di fedeli e onorificenze.
Tornando alle affinità tra mito greco e rito cristiano,  sia Cerere che la Madonna cercano i rispettivi figli…entrambi agli Inferi. Sia Proserpina che Gesù, però,  resusciteranno  ma sarà un tornare ciclico il loro, come ciclico è il movimento della Natura: le creature della natura nascono, crescono e muoiono così come Gesù Cristo che, ogni anno, nasce (a Natale), cresce per poi morire (a Pasqua) di una morte che preannuncia, altresì, una nuova rinascita.
Buona Pasqua a tutti!

domenica, aprile 01, 2012

Flussi e riflussi alla Mondadori

Sarà visitabile fino al 14 aprile 2012, nella sala eventi del IV piano del Mondadori Multicenter di Palermo, “Flussi” del giovane fotografo palermitano Valerio Bellone, nell’ambito del progetto “Galleria X3 off-site” organizzato in collaborazione con l’omonima galleria palermitana sita in via Catania 35. Essa include 17 scatti in bianco e nero, dedicati ad alcuni dei milioni di volti che, quotidianamente, frequentano le stazioni ferroviarie di città come Palermo, Berlino o località della Thailandia. Flussi di persone anonime in superficie ma con una storia, spesso drammatica, al suo interno. Ogni foto, insomma, è una Vita in viaggio.



Molti individui sono stati fotografati dabbasso e mai in vettura, molti affacciati al finestrino, molti vicini al vetro intenti chi a leggere, chi a dormire. La curatrice della mostra, Giulia Scalia, definisce questi finestrini delle vere e proprie finestre sul mondo ma io credo che siano le prospettive assai angolate a partire dalle quale si possa guardare a debita distanza entro le singole vite, senza alterarle ma scavandole allo stesso tempo perché inducono il visitatore ad immaginare cosa il tal tipo stia pensando, cosa lo turba o dove sta andando o, infine, cosa ne è stato.

La fotografia blocca il tempo e lo eterna, a volte, sublimandolo.

Credo che la scelta di installare un’esposizione fotografica dedicata ai flussi di persone che transitano nelle stazioni ferroviarie proprio in una libreria che, in modo analogo e quotidianamente, ospita altrettanti flussi di persone d’ogni età e estrazione sia davvero una gran trovata tant’è che ho deciso di inserire un’immagine dell’esposizione che trasforma le foto in tanti anonimi vagoni. Avrei altresì preferito che tale mostra fosse più valorizzata e meno abbandonata a se stessa.

Titolo: Flussi

Dove: Mondadori Multicenter, via Ruggero Settimo 18

Fino al 14 aprile 2012

Orari: ogni giorno 9,30-20,30

Ingresso libero