giovedì, aprile 25, 2013

I Pupi Siciliani al Conca d'Oro


Buongiorno a tutti i naviganti, o, almeno, a quei pochi che oggi, dì festivo, mi leggeranno!


Oggi vorrei scrivervi di un singolare ma replicabilissimo evento: la mostra dei 30 pupi siciliani della collezione privata di Nino Parrucca, all’interno di una delle ‘piazze’ interne al Centro Commerciale Conca d’Oro, u centru commerciali i Zamparini. Fino al 5 maggio, infatti, dalle 9 alle 21 e dal lunedì alla domenica e persino oggi, 25 aprile 2013, sarà possibile ammirare Orlando, Ruggero, il Mago Malagigi, Angelica, persino il diavolo e tanti altri pupi siciliani della collezione privata del noto, localmente senza dubbio, ceramista e anche un po’ artista Nino Parrucca.

Tra cartelloni che fungevano da sfondo agli allestimenti improvvisati nelle piazze in anni ormai lontani, Parrucca ha appeso i nostri amati pupi siciliani, intervallando intelligentemente sostegni di ferro e ceramica, panchine decorate da giardino che ricordano al visitatore che Parrucca questi pezzi d’arredamento li produce e li vende.
Mai ammirato evento così interessante in un centro commerciale, un nonluogo che, tra i palermitani, si sta trasformando in un luogo antropologico dove trascorrere le ore libere…sebbene io non ami molto l’idea del centro commerciale, quelle volte che ci ho passeggiato dentro, ho osservato lo svilupparsi di una pratica culturale che sta prendendo campo e che penso che qualcuno avrà cominciato a studiare seriamente: moglie, marito e prole vi si recano per far la spesa e lo shopping  e in questo tutto è normale, no? Poiché statisticamente in questi luoghi son più numerosi  i negozi di abbigliamento femminile, cosa si è soliti ammirare? Una volta certi negozi apponevano sulle vetrine un ‘IO NON POSSO ENTRARE’ riferito, anticamente agli ebrei, successivamente solo ai cani e oggi… ai carrelli e ai mariti! È pratica quotidiana e normale trovare i mariti seduti di fronte il negozio preso d’assalto dalle mogli, a guardia del carrello con lo sguardo…per richiamare le antiche tradizioni, da cane bastonato! Ci avete mai fatto caso?


Ma torniamo ad Orlando e ai Paladini! Vi invito a vederli (e mi riferisco magari a quei poveri ometti che potrebbero trascorrere più piacevolmente, 'agguinzagliati' ai loro carrelli, le ore d’attesa fuori dai negozi) per non perdere  l’occasione  di  osservarli   proprio da vicino, soprattutto in una città nella quale ancora alcuni teatrini aprono soprattutto e soltanto ai turisti e dove esiste sì un teatro delle marionette ma che si filano in pochi anche perché di pupi in esposizione ce ne sono davvero pochi…

Cosa: I pupi della collezione privata di Nino Parrucca

Dove: Centro Commerciale Conca d’Oro

Fino al 5 maggio 2013

Orari: tutti i giorni, 9-21

lunedì, aprile 15, 2013

Un Manera comico in un Teatro Savio


Spero che, per il 19 aprile 2013, non abbiate già pianificato altri impegni perché sto per consigliarvi come passare la serata. Venerdì 19 aprile, alle ore 21, 15, al Ridotto del Teatro Savio, andrà in scena l’istrionico attore nostrano Marco Manera col suo “Varietà per attore solo”, uno spettacolo divertente nel quale tutto solo dominerà la scena.



Come scrive nella pagina facebook dedicata all’evento, egli interpreterà il ruolo di un attore d’altri tempi che  vorrebbe mettere in scena il vecchio varietà, scontrandosi, però, con una modernità che mescola, indiscriminatamente, frivolezze come la pubblicità o il culto ossessivo della bellezza con casi di cronaca reali e quotidianamente tragici. “Vorrebbe rivolgersi a Dio, ma anche lui c'ha i suoi problemi e verrà a confessarli in diretta”.

Se avete voglia di passare una serata insolita e di incontrarmi, sotto mentite spoglie, tra il pubblico, andate perché il divertimento è assicurato.


Titolo: Varietà per attore solo

Dove: Ridotto del teatro Savio.
Via Evangelista Di Blasi 102, B

Quando: 19 aprile 2013

Orario: 21, 15

Costo e info Biglietti: 8 Euro, acquistabile al botteghino del teatro oppure al Tickettando-point dentro la libreria Mondadori di via Ruggero Settimo 16  oppure online registrandosi al sito 
www.tickettando.it 

venerdì, aprile 12, 2013

Pasquetta tra pecore, scarabei e tanta cacca!


Buon Pomeriggio, miei fedeli lettori! Dopo averci rimuginato sopra trovato finalmente ispirazione, oggi ho deciso di scrivere un post pindarico, quello nel quale procedo di palo in frasca mantenendo, però, un certo filo conduttore, una corda fatta di frasche intrecciate appunto… la cosa vi allieta?

Tutto parte dal giorno di Pasquetta scorsa quando, mentre trascorrevo tradizionalmente una giornata parecchio uggiosa in campagna, un nutrito branco di pecore, guidato da un cane pastore fantastico e molto professionale, mi passa vicino, lasciando una scia di cacca sulla via… stupefatti? Io no. Agli umani piace farla nel water, mentre a tutti gli altri che, messi insieme, di gran lunga sono più numerosi di noi, dove capita.
La normalità è loro, non nostra, specialmente se penso che esistono popoli che hanno inventato e tramandato riti incentrati sulla purificazione dal contatto con tutte le secrezioni corporali, dalla saliva al sangue, dalle feci ai lubrificanti vaginali e lo sperma, tutte reputate pericolose fonti d’impurità. L’antropologa Mary Douglas, in particolare, nel dedicare un intero studio al rapporto tra la purezza e il pericolo generato dal contatto fisico con le sostanze impure, che, comunque è lo stesso corpo ad espellere, ha scritto di un popolo indù, i Coorg, che vivono isolati in mezzo alle montagne per paura di venire in contatto con la cacca di altre etnie e con l’ossessione del controllo continuo su ciò che entra ed esce dai loro villaggi e città.

Ovviamente, come penso vi starete chiedendo, questi Coorg non si baciano alla francese? Non copulano? Ovviamente si, figuriamoci! Ma, alla fine, si lavano molto e organizzano riti purificatori conclusivi…


Torniamo alla sterco delle pecore. Sfidando le restrizioni Coorg, mentre facevo una passeggiata per smaltire l’opulento pranzo pasquettaro, ci ho camminato (abominio!)  vicino, scorgendo qualcosa di vivo che ci zampettava sopra: uno scarabeo stercorario! Come mi han riferito i locali, u scravagghiu ca fa i palli di cacca cu culu! Ampliando lo sguardo, lo scarabeo non era uno solo ma su ogni escremento ce n’era uno intento a compiere un gran lavoro!

Gli scarabei sono piccoli insetti, la cui dimensione varia dai 15 ai 25 mm, coprofagi, ovvero che si nutrono di cacca. Quando avvistano degli escrementi, escono impazziti dalle loro tane sotterranee e li raggiungono per trasportarveli dentro. Come li trasportano? Modellano con le zampe posteriori delle grosse(per loro) sfere di sterco che fanno rotolare fino alla loro residenza.
Oltre a cibarsene, usano la cacca appallottolata per deporvi dentro le uova…insetti affascinanti, non vi pare? Sono esemplari spazzini della Natura, che come stipendio chiedono soltanto beni in natura, che consumano e riutilizzano: alla faccia della raccolta differenziata!


Come molti di voi staranno pensando, sebbene pochissima gente ne abbia mai visto uno, nell’Antico Egitto lo scarabeo era assimilato al dio Khepri, il dio delle Trasformazioni e della Rinascita: nello specifico era proprio la palla di sterco ad essere associata al Sole che ogni giorno rinasce, dà luce e l’energia che fortifica tutte le creature viventi: in molte culture tradizionali, in particolare, lo sterco è sia usato per modellare mattoni, che isolano bene dal freddo, che come combustibile da bruciare sul focolare domestico.
E come medicina no? Sui monti Ladakh, nell’India nord occidentale,  ma non dove vivono i Coorg, molto successo ha il brokjun, un ricostituente usato per stimolare la memoria. Com’è fatto? Con la cacca delle mormotte!

A presto!

domenica, aprile 07, 2013

La zagara...senza zagara

Da giorni, la città di Palermo pullula di manifesti che pubblicizzano una 'mostra di piante rare e inusuali', espressione scritta a caratteri grandi tanto quanto una specie di sottotitolo che recita 'La zagara', visitabile dal 5 al 7 aprile 2013, all'Orto Botanico.
Il vecchio Gadrino, davvero entusiasta, mi avrebbe convinto a portarglielo e sono andato, un po' all'avventura perché, sebbene sia giunta alla VI edizione, non l'avevo mai vista...e mai più tornerò!
Contrariamente alle aspettative, non immaginate quanta gente ci fosse! Questo m'ha colpito perché, ogni volta che ci passo davanti, vedo solo qualche cane randagio sostare lì davanti: e ci credo! per entrare dovete sborsare 5 euro! Per un tesoro palermitano, pagare 5 euro è davvero troppo!
Poco dopo essere entrato, vorrei uscirmene pentito d'averci messo piede!
Stand qua e là, alcuni dei quali vendono piante di vario genere ma che troveresti, in molti casi, in un qualsiasi negozio di fiori, cui, incredibilmente, si aggiungono stand con generi di vario tipo: dagli orecchini ai cappelli, dal sapone al vino, in un'accozzaglia senza senso.
E le piante rare ed inusuali dove sono? Mi sentivo ad un mercatino rionale...al costo di 3 euro per entrarci!
Ho scavalcato le resse alle bancarelle, limitando la mia attenzione a quelle delle piante, mentre mi allontanavo, e m'ha colpito il 'disastro organizzativo': caspita la primavera è già entrata ma non ancora tutte le piante sono fiorite...non sarebbe stato meglio organizzare l'evento quando tutto fosse stato in fiore, sia le piante dentro l'Orto che in vendita? I colori sarebbero regnati sovrani ed avrebbero steso un telo (velo pietoso) colorato su chi voleva venderti la collanina o il braccialetto o ti offriva del vino!
Ho, quindi, raggiunto la parte più incontaminata (dai venditori) dell'Orto Botanico e lì mi sono messo a girare beatamente.
Guardate cosa ho scoperto:


In rosso vi ho evidenziato i pappagallini dell'Orto Botanico...almeno su quest'albero ne ho intravisti 4 ma penso siano di più. Svolazzavano festosi da un albero all'altro attirando l'attenzione di chi aveva preferito alla ressa la pace e i suoni della Natura.
Nel caso vogliate andare sia al mercatino che a visitare l'Orto Botanico con lo sconto di 2 euro, avete tempo fino a tutto oggi, 7 aprile dalle 9(da adesso) fino alle 19.
Buona Domenica!