sabato, maggio 15, 2010

Doppia mostra al Convento della Magione

Presso le sale espositive del convento della Magione, nella piazza omonima, sono visitabili le mostre Le forme della scrittura e L'ultima città. Rituali e spazi funerari nella Sicilia Nord-Occidentale di Età Arcaica e Classica.
La prima, Le forme della scrittura, preceduta dalla visione di un filmato sulla Sicilia Antica, raccoglie testimonianze scritte su vari supporti, dalla pietra delle stele funerarie alle ceramiche ai marmi fino alla pergamena e alla carta, espressione di epoche e culture assai varie e differenti: si comincia dalle antichità fenicie, greche e romane e si prosegue verso i manoscritti medievali e tardo medievali, tra i quali spiccano un'Eneide in volgare siciliano del XIV secolo e altri in persiano e siriano. Sono tutti reperti appartenenti a collezioni di musei e biblioteche di Palermo: i reperti più antichi provengono dal Museo "A. Salinas" mentre i manoscritti e i volumi dalla Biblioteca Regionale "A. Bombace" e dall'Archivio Storico Diocesano.


Tomba collettiva a Himera



L'ultima città espone corredi tombali, urne e immagini, con ottime indicazioni parecchio esplicative, che testimoniano le ricerche che, negli ultimi anni, sono state realizzate nei siti archeologici più significativi della Sicilia Nord-Occidentale: Himera, Panormo (zona di corso Calatafimi) e Solunto e le necropoli indigene della sicana Hykkara e l'elima città del Monte Castellazzo di Poggioreale. Notevoli i corredi funerari e e le sepolture ritrovate nell'area della caserma Tukory a Palermo e le immagini delle tombe collettive della greca Himera, risalenti, quasi certamente, alla battaglia del 409 a.C. contro i cartaginesi, di cui ha scritto con dovizia di particolari Diodoro Siculo nella sua Bibliotheca Historica.

Titolo 1: Le forme della scrittura
Titolo 2: L'ultima città. Rituali e spazi funerari nella Sicilia Nord-Occidentale di età arcaica e classica
Dove: Convento della Magione
Fino al 20 giugno 2010


Note: Assai interessanti e, specialmente la seconda, esauriente e coinvolgente. Da notare che molie sono le immagini di scheletri e, dentro certe anfore, come avveniva per le inumazioni greche a enchytrismos, sono presenti i resti di neonati.

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