domenica, novembre 04, 2012

Tra le vie dei tesori: il Museo della Chimica

Come nelle precedenti edizioni e come vi anticipavo qualche post fa, “Le vie dei tesori”, edizione 2012, quest’anno aprono al pubblico collezioni e siti, per il resto dell’anno poco accessibili. Visitabile, infatti, normalmente solo su prenotazione da parte di pochi “elitari” e specialisti, è attualmente fruibile con visite guidate gratuite, all’interno del Dipartimento di Chimica Inorganica ed Analitica dell’Università di Palermo, il Museo della Chimica, intitolato alla memoria del palermitano Stanislao Cannizzaro, del quale, due anni fa, si è celebrato il centenario della scomparsa.



Stanislao Cannizzaro si può considerare uno dei pionieri dei moderni laboratori di chimica perché, dopo le sue esperienze fuori dall’Isola, da Parigi a Pisa fino a Roma, dal 1862 al 1871, tornato a Palermo, contribuì alla nascita del Laboratorio di Chimica, annesso al Dipartimento di Chimica Inorganica ed Analitica dell’Università di Palermo, un luogo eccezionalmente aperto non solo ai docenti e ai suoi assistenti ma anche, e soprattutto, agli allievi che volessero sperimentare direttamente e con le proprie mani quello che, a livello teorico, studiavano sui libri.


Oltre al laboratorio e altre sue realizzazioni, fondò, in particolare, una Scuola di Chimica che assunse, ben presto, visibilità a livello internazionale e nel quale iniziarono a formarsi studenti provenienti da più parti del mondo, come l’austriaco Adolf Lieben, il francese Alfred Naquet e quello che divenne uno dei suoi più stretti collaboratori aborigeni, Emanuele Paternò.

Il museo custodisce, nelle prime due sale, la strumentazione di un qualunque laboratorio di chimica di fine ‘800, includente numerose bilance,ancora custodite nelle loro originarie teche, kit di pesi di vari materiali, calorimetri, spettrometri e ph-metri, molti dei quali usati dallo stesso Cannizzaro e dai suoi collaboratori tra la seconda metà dell’800 e i primi anni del ‘900. La terza sala, invece, comprende strumentazioni più recenti, molte risalenti agli anni ’70-’80, scarsamente fruibili perché prive di targhette esplicative.
Una chicca: una delle prime calcolatrici Olivetti
Cosa: Museo della Chimica

Dove: Dipartimento di Chimica "Stanislao Cannizzaro"
Edificio 17 - Viale delle Scienze

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