lunedì, agosto 19, 2013

E se mi costruissi una malqaf?


Altro che rumorosi ventilatori o condizionatori d’aria che distorcono la temperatura domestica al punto da procurarmi fastidiosi mal di testa! Se avessi un discreto gruzzoletto, mi farei proprio costruire una malqaf, come la chiamavano gli Antichi Egizi al tempo della XIX dinastia, o anche badgir, nell’area Mediorientale, dal 1200 a.C. circa fino all’età medievale.
A cosa alludo? Ad una torre del vento, metodo naturale per convogliare il vento afoso e sciroccoso dentro le case e, “magicamente”, trasformarlo in refrigerio puro…insomma, una sorta di stanza dello scirocco a cielo aperto, che da queste parti qualcuno penso abbia sentito parlare!
La torre del vento era, per l’appunto, una torre che poteva raggiungere la ragguardevole altezza di 30 metri – a Yadz, in Iran, famosa proprio per le sue torri del vento tutte decorate, se ne può ammirare un discreto numero – con un tetto ma con varie aperture laterali in cima ed anche una griglia metallica… per evitare che i cari uccellini lasciassero olezzose sorprese sulle teste di chi camminava spensierato dentro la torre…
Certo che, a ben rifletterci, quei poveracci che erano mandati a pulirle si divertivano tanto!
Dalle aperture fuoriuscivano, spesso, estremità di pali di legno con attaccate delle alette triangolari in grado di ruotare su se stesse, in modo da incanalare dentro il vento che così percorreva i condotti rivestiti di intonaco fresco e, quindi, rinfrescante, verso il basso, avendo un effetto refrigerante per i fortunati abitanti della casa.
Ecco in figura come il vento percorreva la mulguf, altro nome col quale è conosciuta la torre del vento:

A volte alla fine del tunnel era installata una fontana che rinfrescava ulteriormente l’aria e figurati se vedevi un’anima in giro a squagliarsi al sole!

Che ne pensate, sarebbe fattibile? Potrei lanciare una moda, no?

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