Destino (per chi ci crede ovviamente!) vuole che Panormitania
alle mostre a pagamento va assai di rado e per due principali motivi:
1) la fruizione dell’arte è libera, così come, in generale,
della cultura;
2) la vostra Marga Rina è una dei tanti superlaureati (sì,
super!) disoccupati che non ha uno straccio di conoscenza…e se non hai la
conoscenza, non esisti.
Bypassando le polemiche, vado al dunque.
Ieri, 13 settembre 2014, alle 16:55 mi sono recata a Palazzo
dei Normanni che, da 4 giorni ospita “Trame mediterranee”, “una sintesi
dell’attività creativa degli artisti, artefici dei laboratori sperimentali, e
dei percorsi espositivi promossi dalla Fondazione Orestiadi in numerose
capitali del Mediterraneo”, come recita il comunicato stampa copiato e
incollato senza cura dai vari sitarelli aborigeni.
Avrei pagato 5 euro ma fantasticavo sarebbe stata una visita
e una gioia per gli occhi…e invece?
Poichè i sitarelli aborigeni dai quali attingo quando non
ricevo il comunicato stampa omettevano gli orari di apertura, avevo gettato lo
sguardo alla locandina in figura rincuorata dal fatto che alle 17 avrei potuto
accedere…e invece? Arrivo davanti al Palazzo dei Normanni, il cancello è chiuso
e accanto trovo attaccato un cartello che recita “ULTIMO INGRESSO ORE 16:15”….COSE
NOSTRE!
Buona domenica con il post che non vi sareste aspettati: io
c’ero, la mostra pure ma chi ci “lavora” dentro NO!
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