I miei post sono recensioni, a volte graffianti, di "passeggiate artistiche", ma anche, e soprattutto, voli antropologici sul pindarico andante. Il filo conduttore è, però, comune: Palermo e la Sicilia.
lunedì, marzo 29, 2010
Dialogue alla Galleria dell'Arco
Terminata: Miccichè e il suo Happy Hours tra le...Nuvole!
Titolo: Happy Hours
Da: 8 aprile 2010, ore 19 a: 21 maggio
Orari: mer-sab 16-20( solo su appuntamento ma, per visite in altri giorni e altri orari prenotare ai numeri 091 323718 e 3296319339)
Dove: Associazione Nuvole
Palazzo Patricolo
via Matteo Bonello 21(alle spalle della cattedrale)
Ulteriori Informazioni: http://www.associazionenuvole.it/
nvuole@associazionenuvole.it
o chiamare i numeri 091/323718-091/6319339
venerdì, marzo 26, 2010
Giornata di Primavera a Palermo a Villa Castelnuovo
sabato, marzo 20, 2010
Primavera è! E in via Roma!
Una grande e lunga isola pedonale dalla stazione centrale a via Cavour sarà chiusa al traffico automobilistico e aperta ai vecchi cari pedoni.
L’associazione d' esercenti “Via Roma” installerà dieci isole floreali lungo il tracciato e le vetrine di alcuni negozi esporranno opere degli allievi dei corsi di moda e gioiello, dell’accademia di Belle Arti di Palermo.
Negli orari “pedonali”(15-21 sabato e 8,30-21 domenica) saranno organizzate visite guidate gratuite agli Oratori di Gesù e Maria, San Matteo, Sant’Agostino e San Antonio Abate.
La Galleria d’arte moderna e contemporanea sarà visitabile gratuitamente SOLO da coloro che avranno(ovviamente!) effettuato acquisti nei negozi del percorso.
Sarà possibile assistere a dei concerti alle ore 19 nelle chiese di San Domenico, Sant’Anna e Ecce Homo.
Ecco i concerti giorno per giorno:
20 marzo
Quartetto Syrink dove: chiesa di San Domenico;
Duo violino e pianoforte dove :chiesa di Sant’Anna;
21 marzo
Duo sax e piano dove: chiesa di Sant’Anna
27 marzo
Quartetto Syrink dove: chiesa di Sant’Anna
Duo Violino e piano dove: chiesa Ecce Homo
28 marzo
Duo Chitarra e flauto dove: chiesa di Sant’Anna
Duo Sax e piano dove: chiesa Ecce Homo
Per ulteriori informazioni: www.viaromapalermo.it
mercoledì, marzo 17, 2010
Tratto dal libro: La stanza dello scirocco
Anno: 1998
Regia: Maurizio Sciarra
Interpreti: Giancarlo Giannini, Tiziana Lodato, Paolo De Vita, Francesco Benigno
“Questa è la stanza dello scirocco. Nelle giornate di vento, quando la sabbia che viene dal deserto copre tutto, non c’è posto più dolce e più fresco per aspettare che questo caldo afoso finisca.
E allora mi ricordo che tutti si rifugiavano qua dentro e ci restavano, senza muoversi, immobili, fermi…e aspettavano…e aspettavano.”
Così proferisce il marchese d’Acquafurata mentre mostra alla giovane Rosalia la stanza dello scirocco del suo palazzo.
Immaginatevi la calda e avvolgente voce di Giancarlo Giannini che rimbomba incontrastata in una camera dello scirocco mentre pronuncia tali parole in modo cadenzato e ben scandito.
Piccola perla d’un ode alla “sicilianità” è “La stanza dello scirocco”, ritenuto, come si può leggere nei titoli iniziali, film d’interesse culturale a livello nazionale.
Esso è tratto, assai liberamente, dall’omonimo romanzo del 1986 del giornalista palermitano Domenico Campana, autore, tra l’altro anche d’altri titoli come “L’isola delle femmine”.
La storia è in sintesi questa: l’antifascista marchese d’Acquafurata, interpretato da Giancarlo Giannini, mentre Mussolini prepara la spedizione coloniale in Abissinia, ormai stabilitosi in Francia, torna al paese natio, situato tra Ragusa e Catania, per vendere il palazzo di famiglia.
Mentre un gruppo di compaesani assiste a uno spettacolo dei pupi di Mimmo Cuticchio, scoppia un incendio e il maggiordomo del marchese muore.
Poiché il partito fascista vorrebbe impossessarsi del palazzo signorile per situarvi una sede del fascio, il nobile fa creder che a esser morto nell’incendio è il marchese e si finge il maggiordomo. Complice il suo avvocato, che conosce la sua vera identità, finge d’ereditar gli arredamenti e fa assegnare il palazzo a una giovane coppia di terremotati, Vincenzo (Francesco Benigno) e Rosalia (Tiziana Lodato).
Mentre si prepara alla vendita dei cimeli di famiglia e organizza in segreto la fuga da Lampedusa a Parigi di un altro antifascista, convive con la coppia e le sue parole, i suoi discorsi e i suoi gesti seducono la giovane Rosalia, una contadina analfabeta ma assai avvenente.
Centrale e determinante per la vicenda dall’epilogo prevedibile, è la stanza dello scirocco meglio nota come camera dello scirocco. In uso nell’architettura persiana sin dal XI secolo, tali costruzioni sotterranee divennero il normale corredo progettuale di ville e casene del periodo della villeggiatura di nobili e notabili, tra i secoli XVII e XVIII nel palermitano e non solo. Erano delle camere ipogee dotate di sorgiva e canne di ventilazione utilizzate come rudimentali sistemi di refrigerazione nelle calde e afose giornate estive.
Pregevolissima la recitazione e presenza scenica di Giancarlo Giannini, che adombra il personaggio del romanzo, molto più vecchio e impacciato. Tiziana Lodato, volto molto siciliano, pare l’emblema d’un femminismo ante litteram.
Degne di nota sono le musiche di Eugenio Bennato.
Per un appassionato di tradizioni popolari.
lunedì, marzo 15, 2010
Chi l'ha visto? Ah, eccolo...
Ma...Gadrino è tornato! Ancora è agitato e smanioso e gironzola per la stanza assaporando i successi tanto ricercati nei giorni scorsi....
Dove sei stato, Gad?
Miauuuuu! Sapessi! Proprio stamattina ne ha beccata un'altra...sinuosa, affascinante e ammiccante...
Di chi parli?
Che profumo! Che fascino! Era una bellissima gattina dal pelo lungo, anzi, lunghissimo e uno sguardo profondissimo...ce n'è voluta ma...alla fine ci siamo fidanzati! Olè, e son 7!
Hai 7 fidanzate?
Come le 7 vite dei gatti, eh, eh! Sai, la stagione ha anticipato i suoi tempi e io me ne sono approfittato!
Quindi è questo il motivo della tua sparizione? Volevo chiamare "Chi l'ha visto?"!
Ma che dici? Io nei dintorni son stato, anche se il troppo amore m'ha smagrito...che fa, Rino, me la prepari una bella cenetta?
E tu prometti che tornerai a girovagar come tuo solito?
Prometto.
Andiamo Gadrino, saluta tutti prima.
Baciamo le gatte..ops! baciamo le mani e miauuuu a tutti!
Svelato il mistero del Gadrin perduto, un saluto a tutti e
A prestissimo!
lunedì, marzo 01, 2010
Meglio il Padrino...o il Gadrino?
Il Padrino
The Godfather (Usa 1972) di F.F. Coppola con Marlon Brando, James Caan, Al Pacino, Diane Keaton, Robert Duval. 175'
Durante le nozze della figlia il padrino, Don Vito Corleone, promette assistenza e protezione a chiunque glielo chieda. Sollozzo, a nome della famiglia mafiosa dei Tattaglia, chiede appoggi e finanziamenti per iniziare un ingente traffico di droga. Vito Corleone si rifiuta di intraprendere un simile commercio, e questo rifiuto scatena una lunga e sanguinosa guerra tra le due cosche, che porterà al ferimento del padrino, all'uccisione di Sonny Corleone, suo figlio, e all'entrata in scena di Michael Corleone (Al Pacino), l'altro figlio che sino a quel momento si era tenuto in disparte.
Il film rappresenta il cinema per eccellenza, quello fatto con maestria, con accuratezza, con senso del ritmo.
La trama è interessante e coinvolgente, non si può non notare l'abile mano di Mario Puzo che, oltre ad aver scritto l'ottima opera letteraria da cui è tratta quella cinematografica, ha anche contribuito nella stesura della sceneggiatura.
La regia è molto attenta, le ambientazioni sono ricreate molto bene, sembra di esser veramente catapultati nella New York degli anni Quaranta.
La visione non è mai noiosa; i personaggi da presentare sono molteplici, ed ognuno è caratterizzato in maniera eccelsa.
Lo sviluppo, è sempre lineare e gradevole, e mai pesante e contorto. Non è comunque opera per chi vuole "tutto e subito", poichè il ritmo è volutamente molto lento, da assaporare e gustare attimo dopo attimo sequenza dopo sequenza, come d'altronde avviene nei lavori migliori e più curati.
Molteplici sono le scene ed i dialoghi che rimangono nella memoria, e da cui innumerevoli altre pellicole hanno preso spunto. Come dimenticare "l'offerta che non potrà rifiutare" oppure la scena della testa del cavallo sul letto di chi ha rifiutato l'offerta di cui sopra.
La recitazione è un altro punto di forza del lavoro oggetto di questa recensione; sarebbe facile citare lo strepitoso Marlon Brando, ma tutti gli interpreti principali sono allo stesso livello. Ottimo anche il doppiaggio.
L'opera, sicuramente da vedere, fa parte di quel ristrettissimo novero di pellicole di cui, pur conoscendo già la storia, una seconda, una terza, ed anche una quarta visione, non stancano mai, anzi in tal maniera si apprezza maggiormente il valore qualitativo del film, perchè si colgono aspetti che non finiscono di meravigliare, per quanto sono curati.
Da vedere e rivedere.
Rino