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Altro interessante aspetto della Pasqua sono le multiformi, colorate e, spesso, drammatiche rappresentazioni con annesse processioni rituali coinvolgenti le statue del Cristo risorto, di sua madre, Maria, all’inizio addolorata, poi in preda ad una gioia sovrumana alla notizia della risurrezione del figlio, e altri personaggi quali angeli e diavoli e similari.
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Come ricorda Pitrè nel suo “Spettacoli popolari siciliani”, questa sacra rappresentazione evoca indubbiamente uno dei tanti miti greci, quello di Cerere e sua figlia Proserpina, su cui fece molta leva il cristianesimo ai suoi albori, in ogni dove, per cercare di sradicare il tanto bistrattato e disprezzato paganesimo.
Dopo il rapimento di Proserpina da parte di Plutone, dio degli inferi, che di lei si era invaghito, sua madre Cerere, dea delle messi e della terra, disperata per avere perso la figlia ma senza neanche essersi, però, persa d’animo, iniziò a vagare instancabilmente per poterla ritrovare e riabbracciare. Dopo un lungo peregrinare che fa persino insterilire la terra, giunge, infine, agli inferi, dove scopre che Proserpina, divenuta moglie di Plutone, ha mangiato un chicco di melagrano con cui si è legata indissolubilmente al regno dei morti. La madre, abbracciando la figlia, cerca di rincuorarla con parole così parafrasate da Omero: “se hai già gustato quel chicco, dovrai ancora tornare nell’abisso, sotto terra, e restare negli Inferi per un terzo dell’anno e vicino a me e agli altri Celesti i rimanenti due terzi […] quando sulla terra spargono i fiori le loro fragranze e germoglia ogni famiglia di piante”.
Il girovagare di Cerere somiglia a quello della Madonna proprio perché quando il cristianesimo si è sostituito al “paganesimo” è stato naturale agli “evangelizzatori” sovrapporre, sostituendolo, il culto di Cerere col culto di Maria, madre di Dio: per chi non lo sapesse, infatti, laddove anticamente sorgevano santuari dedicati a Cerere, in Sicilia soprattutto, è stato trasformarli in chiese dedicate alla Madonna assicurandole così un cospicuo numero di fedeli e onorificenze.
Tornando alle affinità tra mito greco e rito cristiano, sia Cerere che la Madonna cercano i rispettivi figli…entrambi agli Inferi. Sia Proserpina che Gesù, però, resusciteranno ma sarà un tornare ciclico il loro, come ciclico è il movimento della Natura: le creature della natura nascono, crescono e muoiono così come Gesù Cristo che, ogni anno, nasce (a Natale), cresce per poi morire (a Pasqua) di una morte che preannuncia, altresì, una nuova rinascita.
Buona Pasqua a tutti!
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