mercoledì, ottobre 31, 2012

Monachicchi e munacheddi

Oggi è la vigilia di Ognissanti e, da qualche tempo, anche il giorno di Halloween. Come vi scrissi lo scorso anno, proprio nello stesso periodo, a voi la scelta! Viviamo, infatti, in un’era di cambiamenti repentini e costanti e, purché non si rinneghino le proprie origini e i propri trascorsi, sono dell’avviso che il “nuovo” possa adagiarsi e convivere col “vecchio” in tenera armonia.

Poc’anzi, mentre andavo in giro per negozi di giocattoli a scegliere i doni per i nipoti, ripensavo a quando ero bambino e i miei genitori mi portavano alla Fiera dei Morti, che, all’epoca (lontana ma non lontanissima!) sorgeva in zona Champagneria, proprio nei vicoli di fronte il teatro Massimo: quante bancarelle e quanti giocattoli adocchiavo, speranzoso che i morti intercettassero i miei pensieri e desideri e mi facessero contento anche per quell’anno! Caspita, ci indovinavano sempre!


Nel pensarli, mi incutevano un po’ di timore reverenziale ma che amici erano!

Come spero ricorderete, ho dedicato lo scorso post a Carlo Levi, il suo Cristo che si fermò ad Eboli ma non raggiunse Gagliano e, con dovizia di particolari, ai monachicchi. Per voler sostare sul tema delle somiglianze culturali sia formali che sostanziali tra culture, solo apparentemente, diverse vorrei riportarvi quanto ha scritto Giuseppe Pitrè, riprendendo un appassionato di tradizioni popolari siciliane, Salvatore Raccuglia, sugli equivalenti spiriti nostrani, i munacheddi o mammucchi (che mi fa pensare ai marmocchi).

Il Mammucca (m'amucca, ovvero mi prende, mi nasconde) «sarebbe il tipo del monello capriccioso, che prova un gusto matto nel nascondere gli oggetti, annientando, talvolta, la maggiore potenza visiva di chi li cerchi e li abbia proprio dinanzi gli occhi» mentre i munacheddi sono due monelli, il primo dei quali nasconde gli oggetti, il secondo, invece, è più irrequieto e chiassoso perché suona il campanello o lascia cadere la polvere dalla soffitta.

Cosa recita la tradizione quando il munacheddu nasconde le cose? Esorta a smettere di cercare pieni di foga e nervosismo perché sarà il munacheddu stesso, tornato amico, a far ritrovare come nulla fosse l’oggetto tanto desiderato.

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