Sarà visitabile fino al 23 giugno 2013, nella suggestiva ex cavallerizza
di palazzo Sambuca, “Petra”, mostra fotografica di Paolo Morello.
Arrivare davanti palazzo Sambuca, è stato
un po’ come reincarnarsi nel giovanissimo pellegrino John Ludwig
Burckhardt - Cheikh Ibrahim, il quale, nel 1812, mentre, pellegrino,
seguiva la strada che collegava Damasco all’Egitto, passò per la Giordania e,
quasi per caso, scoprì la splendida e l’allora incontaminata Petra, l’antica
capitale dei Nabatei e oggi una delle sette meraviglie del mondo. Era, infatti,
sabato pomeriggio quando ho raggiunto palazzo Sambuca, dopo aver percorso
una via Alloro deserta e i vicoli adiacenti sprofondati in un silenzio irreale.
Rileggendo proprio le
pagine di Travels in Syria and
the Holy Land, pubblicato nel 1823, dal già citato Burckhardt, lo storico
della fotografia e fotografo, collezionista ed editore Paolo Morello è tornato
secoli dopo su uno dei siti
archeologici più visitati e più sognati al mondo, ripercorrendo gli splendidi
paesaggi rocciosi di arenaria dal colore cangiante, con sfumature dal giallo ocra al rosso
fuoco al bianco.
Qui sorgono ancora
resti di antichi edifici e, soprattutto, tombe ricavate nelle rocce.
Arrivare davanti palazzo Sambuca, è stato
un po’ come reincarnarsi nel giovanissimo pellegrino John Ludwig
Burckhardt - Cheikh Ibrahim, il quale, nel 1812, mentre, pellegrino,
seguiva la strada che collegava Damasco all’Egitto, passò per la Giordania e,
quasi per caso, scoprì la splendida e l’allora incontaminata Petra, l’antica
capitale dei Nabatei e oggi una delle sette meraviglie del mondo. Era, infatti,
sabato pomeriggio quando ho raggiunto palazzo Sambuca, dopo aver percorso
una via Alloro deserta e i vicoli adiacenti sprofondati in un silenzio irreale.
Sarà visitabile fino al 23 giugno 2013, nella
suggestiva ex cavallerizza di palazzo Sambuca, “Petra”,
mostra fotografica di Paolo Morello.
La mostra consta di foto di grande
formato, tutte in bianco e nero, riproducenti edifici e scorci sia di rocce
sedimentarie che di antichi monumenti e tombe.
Data la grande maestria ed esperienza di
Morello, non sembrano affatto foto ma sbiaditi dipinti e basso rilievi con
effetti tridimensionali davvero esemplari.
Quel che colpisce ulteriormente il
visitatore è, nel complesso, l’allestimento tutto: le foto artistiche di
Morello e il sito con pareti grezze e grigie colonne, stabiliscono un connubio
perfetto che, almeno nel mio caso, lasciano il visitatore a bocca aperta.
Nota dolente è la figurina all’ingresso:
espressione più scocciata che sognante e per nulla partecipe…a discolparla è il
vicolo, popolato da gente che conosce poco e male l’italiano.
Titolo: Paolo Morello. Petra
Dove: Palazzo Sambuca
Via della Vetreria 64
Fino al 23 giugno 2013
Orari: tutti i giorni, 10,30-13; 16,30-21,30
Ingresso libero
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