Buon inizio di domenica a tutti! Il sole già splende e voi
che fate? Sonnecchiate in pigiama in giro per casa?
Comincio con un GRAZIE sentito perché, nei giorni scorsi, mi
avete visitato parecchio e la vostra considerazione mi ha riempito di
soddisfazione e – mi sbilancio – di gioia!
Ora torno a me e alle mie note dolenti. Oggi, 3 novembre
2013, ufficialmente si chiude “Le vie dei tesori” – in verità, per gli appassionati di aerei e motori, per domani, lunedì 4
novembre, alle ore 17, presso la Facoltà di Ingegneria di Palermo, sarà
inaugurata l’esposizione di uno dei pochissimi esemplari, ancora esistenti,
dell’aereo G59 (per ulteriori info clicca te qui) - così ho deciso di visitare l’altra fetta dell’Archivio
di Stato, la sua sede della Gancia, in via Alloro.
Tale altra sede, dopo la Catena, si trova nell’ex convento
di Santa Maria degli Angeli detto della “Gancia”, termine derivato da Grangia,
che significa semplicemente “podere appartenente ai monasteri”…che fantasia!
Come si può facilmente desumere, è un ex concento di frati
francescani, come palesa l’affresco su uno dei lati superstiti del chiostro di
stile gotico-catalaneggiante tipicamente siciliano, di fine Rinascimento: è una
sorta di albero genealogico dei più noti frati francescani, a partire da S.
Francesco, in cima ai rami per arrivare via via ai frati successivi e alle
clarisse in basso (ahimè) a destra.
La sala studio e l'armadio del '700 |
A parte qualche notarella architettonica esterna,
rintracciabile facilmente con una breve traversata su internet…che ci si
aspetta di vedere dentro un Archivio di Stato? Praticamente nulla! La guida
annoiata mostra lo scalone interno, due affreschi superstiti interni e in cima
alle scale annuncia “Dietro questa porta c’è la bellissima sala delle capriate,
piena zeppa – sto parafrasando - di tomi
di documenti ma, se volete vederla, andate sul sito dell’Archivio”…niente
pargamene, niente sigilli…solo un rimirar da lontano vecchi incartamenti!
La copertina in pelle di un manoscritto |
E infine? Una visita alla sala studio, che custodisce un
grande armadio del ‘700 e un paio di antichi documenti, un assaggio che manco è
un antipasto!
Buona giornata!
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