Domani 13 dicembre, come da calendario, si festeggia Santa Lucia, la cui festa è molto attesa, nel Siracusano, in particolare, e in Sicilia, in generale ma anche, per motivi assai diversi, nel Nord Italia e nei paesi scandinavi.
Andiamo, solo per poche righe, alle arcinote tradizioni siciliane: questa vergine vissuta, come Santa Bibiana, nei primi secoli dell’era cristiana (siamo intorno al III secolo d.C.)probabilmente a Siracusa, fu perseguitata dai romani e barbaramente martirizzata. L’atroce supplizio, che subì, fu quello che contraddistingue il suo emblema: le furono strappati gli occhi. Nell’iconografia Santa Lucia è rappresentata come una giovane donna che reca in mano un piattino sul quale sono adagiati 2 globi oculari… immaginate la mia impressione da bambino quando vedevo la sua figura? Avevo un po’ paura, sapete?

Da allora, il 13 dicembre, un po’ in tutta la Sicilia, tutti gli isolani si astengono dal mangiar pane e pasta preferendo loro un elenco di prelibatezze: la cuccia, condita con la ricotta o con la cioccolata, arancine (femmine, sì!) con carne, al burro o in tante varietà che variano da rosticceria a rosticceria( avete mai assaggiato quelle col cioccolato?), risotti d’ogni genere, ceci e fave bolliti, il famoso “gattò” di patate (la sicilianizzazione del gateau)…insomma, un macigno per chi adora stare a stecchetto!
E veniamo alle tradizioni nordiche… dimenticatevi Babbo Natale come un vecchio sovrappeso un po’ troppo gongolante che guida una slitta trascinata da renne super schiavizzate!
La notte del 12 dicembre, vale a dire la vigilia della festa di Santa Lucia, è credenza comune che Santa Lucia, vestita interamente di bianco, in groppa ad un simpatico asinello, porti doni e dolci ai bambini, che, attendendola, accendono per lei una candela: del resto il termine Lucia deriva proprio dal latino lux, che significa luce…e la luce chiama la luce, no? Per meglio precisare, era Lucia a portare la luce dopo un inverno alquanto buio. Fino al 1582, infatti, dall’adozione del calendario gregoriano, la festa cadeva intorno al 21 dicembre, il dì più corto dell’anno, e festeggiare Santa Lucia è sempre equivalso ad inaugurare un nuovo ciclo, quello in cui le ore di luce aumentavano e i frutti sotto terra, scaldandosi più a lungo, germogliavano e crescevano più rapidamente.
In molte città italiane è pratica corrente far vestire una bambina di bianco e farle percorrere le vie in groppa ad un asino, proprio come la santa e in attesa che ella possa compiere analogo cammino.
Gli elementi quasi onnipresenti sono i semi, dato che la cuccia non è altro che chicchi di grano bolliti, le arance, frutto di stagione, che, non per caso, in Sicilia sono accompagnate dalle arancine e i dolci.
Buona Santa Lucia a tutti!
Nessun commento:
Posta un commento