Salve e buona domenica a tutti i
passanti! Oggi non scriverò di eventi in corso a Palermo ma, come si evince dal
titolo, di eventi in corso fuor di città ma che toccheranno nei mesi futuri le
terre siciliane e la cui tematica Gadrino ha già affrontato: i pazzi!
Sotto il volere di Vittorio Sgarbi,
il 18 agosto scorso è stato inaugurato a Matera un museo itinerante alquanto
anomalo, il Museo della Follia, dedicato interamente ad opere ideate da pazzi
artisti o artisti pazzi che mi ha subito indotto in riflessione.
Gli artisti son tutti pazzi? O i
migliori artisti sono i pazzi del manicomio? Del connubio difficile ma non
impossibile tra arte e pazzia ho già scritto nel lontano marzo del 2010 quando
visitai l’ex manicomio palermitano de “La Vignicella” sito in via La Loggia…qualcuno
di voi ricorda? Dedicai due post a due mostre visitabili in contemporanea, la
prima (se ci cliccate sopra vi rimando al link) ospitante le opere di 44
giovani artisti dell’Accademia delle Belle Arti della città intitolata “Il pensiero del fuori”, con la quale ognuno di loro ha voluto interpretare a suo
modo il tema della pazzia; mentre la seconda, “Il mondo alla rovescia”, apriva
al pubblico le vecchie stanze dell’ex manicomio, inclusive di letti, camici,
strumenti per praticare l’elettroshock e, come chicca, di alcuni dipinti
realizzati da alcuni folli con una forte vena artistica. Anche allora rimasi
affascinato da quelle opere e anche adesso l’idea di concepire un
museo-contributo a tutti coloro che hanno sostato sia come medici e infermieri
che come pazienti mi affascina ma mi lascia un po’ incredulo.
Sono vissuti artisti fuori di testa
come Vincent van Gogh, ma ritengo siano stati casi alquanto sporadici, e sono
esistiti folli dalla grande predisposizione artistica…e allora? Io penso che il
talento, di qualsiasi tipo, sia talento indipendentemente dal fatto che siam
belli, brutti, antipatici, pazzi o anche ebrei o cristiani, ad esempio! Etichettare
un artista come pazzo, lo rende più apprezzabile? Lo si capisce di più?
E soprattutto, cosa c’è di
artistico in un medico che praticava l’elettroshock per placare gli eccessi di
un malato di mente? Non era il suo lavoro?
Per chi volesse visitare il Museo
della Follia nella sede di Matera, avrà tempo fino al 30 settembre 2012 e potrà
farlo nelle 4 sale del suggestivo Convicinio di S. Antonio. Cosa si potrà
vedere? La prima sala “Tutti Santi” è dedicata alle sculture-mummie del
palermitano Cesare Inzerillo, direttore
artistico del progetto, dove si
ritrovano pazienti, dottori e infermieri, distinguibili solo dai dettagli
dell'abbigliamento, ridotti a mummie; la seconda sala “La griglia - Fotografie, dipinti e neon”,
include ritratti di pazienti selezionati tra le diverse cartelle cliniche negli
ex manicomi d'Italia; la terza “Sala dei
Ricordi - Oggetti abbandonati” ospita teche contenenti libri di letteratura che hanno trattato il tema della follia nel
corso dei secoli, farmaci ritrovati nei manicomi, effetti personali dei
pazienti, giocattoli e disegni dal passato inquietante; nell’ultima sala è
proiettato il filmato “X-day”, nel quale Franco Basaglia parla della futura
legge 180 che ha chiuso i manicomi-lager.
Per quanto riguarda la Sicilia, in
data da definire, il Museo della Follia, insieme con Milano e Berlino, sosterà
a Trapani e credo che se ne parlerà più ampliamente.
Nessun commento:
Posta un commento