Altro
che rumorosi ventilatori o condizionatori d’aria che distorcono la temperatura
domestica al punto da procurarmi fastidiosi mal di testa! Se avessi un discreto
gruzzoletto, mi farei proprio costruire una
malqaf, come la chiamavano gli Antichi Egizi al tempo della XIX dinastia, o
anche badgir, nell’area Mediorientale,
dal 1200 a.C. circa fino all’età medievale.
A
cosa alludo? Ad una torre del vento, metodo naturale per convogliare il vento afoso
e sciroccoso dentro le case e, “magicamente”, trasformarlo in refrigerio puro…insomma,
una sorta di stanza dello scirocco a cielo aperto, che da queste parti qualcuno
penso abbia sentito parlare!
La
torre del vento era, per l’appunto, una torre che poteva raggiungere la
ragguardevole altezza di 30 metri – a Yadz, in Iran, famosa proprio per le sue
torri del vento tutte decorate, se ne può ammirare un discreto numero – con un tetto ma con varie aperture laterali in cima ed anche una griglia metallica… per evitare che i cari
uccellini lasciassero olezzose sorprese sulle teste di chi camminava spensierato dentro la
torre…
Certo
che, a ben rifletterci, quei poveracci che erano mandati a pulirle si
divertivano tanto!
Dalle aperture fuoriuscivano, spesso, estremità di pali di
legno con attaccate delle alette triangolari in grado di ruotare su se stesse,
in modo da incanalare dentro il vento che così percorreva i condotti rivestiti di
intonaco fresco e, quindi, rinfrescante, verso il basso, avendo un effetto
refrigerante per i fortunati abitanti della casa.
Ecco
in figura come il vento percorreva la mulguf, altro nome col quale è conosciuta
la torre del vento:
A
volte alla fine del tunnel era installata una fontana che rinfrescava
ulteriormente l’aria e figurati se vedevi un’anima in giro a squagliarsi al
sole!
Che
ne pensate, sarebbe fattibile? Potrei lanciare una moda, no?
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