domenica, settembre 25, 2011

Vista per voi: Matilde Perez con le sue sculture cinetiche arriva a Palermo

Ingresso dell'ex Cavallerizza di Palazzo S.Elia
Sarà visitabile fino al 16 ottobre 2011 la mostra “ “Matilde Perez. Retrospettiva”, nell’ex-Cavallerizza di Palazzo S. Elia, in via Maqueda 81, a Palermo.

Essa riunisce le opere create tra il 2008 e il 2010 ed esposte prima a Berlino e poi, fino al settembre 2010, a Parigi, dall’artista cilena Matilde Perez.

Nata e cresciuta in Cile, partita, alla fine degli anni ’50, per Parigi con una valigia carica di sogni e aspirazioni, proprio come faceva certa nobiltà d’altri tempi che, lasciata la terra natìa, compiva il Gran Tour del centro Europa per conoscere e fare esperienza del mondo, Matilde Perez incontrò il gruppo d’artisti, capeggiato da Victor Vaserely, che avrebbero cambiato la sua vita artistica: dal figurativismo tanto diffuso nel suo paese all’arte cinetica, all’epoca, tanto di moda e nata per rompere col passato e stupire.

Da allora l’artista, infaticabilmente, ha ideato e creato i suoi quadri-scultura, fatti di quadratini e triangolino colorati, che univano tecniche tra le più varie di cui la mostra palermitana offre vari esempi: dal semplice disegno a matita su fogli di carta millimetrata a collage, a vetri colorati o supporti d’acciaio inossidabile sui quali, grazie a giochi di luce e di cambio di prospettiva si può avvertire la profondità del quadro o, come meglio ama esprimere Matilde Perez, la sua vita interiore.

Senza Titolo del 2010
Per meglio personalizzare il suo modo di fare arte cinetica, l’artista nell’astrattismo delle sue opere, ha inserito motivi decorativi precolombiani, perché, come ha dichiarato, malgrado avesse raggiunto Parigi, l’attaccamento alla sua terra era così forte che, per forza di cose, non poteva non essere influenzata dalle tradizioni e dalla cultura del suo amato Cile, nel quale ha fatto ritorno spesso, diventando prestissimo, uno degli artisti più esaltati e osannati.

Certamente, l’opera più significativa, che solo si intravede nella prima immagine del post, è la scultura mobile che raffigura un multicolore disco rotante, il quale meglio chiarisce il senso dell’arte cinetica di Matilde Perez: “el arte cinetico ha podido expresar que la vida es mas de lo que vemos, que existe una relatividad y que la vida esta en eso, en el movimento, porque existimos en el movimento no en lo que esta fijo”, ecco quanto l’artista ha dichiarato e che significa che, secondo lei, l’arte cinetica è capace di far capire che la vita non è quello che vediamo staticamente ma, in realtà, è, movimento, la sua essenza è movimento, sia interiore, a livello dell’anima che esteriore, anche se, apparentemente, non ne abbiamo percezione.

Ed ecco arrivare alla parte che il caro e amatissimo Gadrino amava dettarmi: le critiche. Vero è che la mostra sul costume, della quale ho già scritto, è stata inaugurata, cronologicamente prima ed è assai più ampia rispetto alla piccola mostra di Matilde Perez, alla sua Retrospettiva è stato assegnato lo spazio della ex-Cavallerizza, le cui due file di colonne sono sicuramente una gradevole eco del lussureggiante passato del palazzo, che reputo troppo anonimo e mal custodito… volendo usare un eufemismo! Nessuno controlla o vigila sulle opere che sono lasciate troppo a se stesse!

A disposizione del pubblico, c’è un catalogo… frutto del riciclo della precedente mostra a Parigi! È in spagnolo, francese e inglese ma non in italiano!

Effettivamente, la Sicilia, in quanto parte integrante del Mediterraneo meridionale, è molto facile che possa essere scambiata per un paese Africano, dove, ad esempio, il francese (causa colonizzazione) è parlato fluentemente…

Titolo: Matilde Perez. Retrospettiva
Da: 16 settembre a: 16 ottobre 2011
Orari: mar., mer., gio., dom. 9,30-19,30;
ven. e sab. 10-22
Ingresso gratuito

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