Scorcio del Chiostro di S. Domenico, a Palermo |
Dopo un breve periodo di ferie, da lunedì 12 settembre 2011 torna ad essere visitabile un museo, da molta popolazione aborigena poco valorizzato e visitato, ovvero il Museo del Risorgimento "Vittorio Emanuele Orlando", sito in Piazza S. Domenico 1, a Palermo.
In questi giorni sono soltanto accessibili la biblioteca e il chiostro trecentesco della Chiesa di S. Domenico, che il gentile bibliotecario mi ha permesso di vedere. Dall'immagine, sono visibili gli archi a sesto acuto e le colonnine sia lisce che tortili, che si affacciano sul giardino centrale.
Poco frequentata, a eccezione di pochi esperti ed appassionati di storia, è la biblioteca.
Seppur l'unica sala di lettura, la Sala Pitrè, sia di esigue dimensioni, ma ssai vecchio stile, con i volumi ben ordinati su tutte e quattro le pareti, custoditi in librerie di legno scuro ma accogliente, e un lungo tavolo, anch'esso scuro e vissuto, la bibloteca ospita 101500 volumi e 1500 periodici, il cui principale argomento è la storia della Sicilia e della sua cultura.
Grande vanto per i soci della Società di Storia Patria, che nella sede del museo si incontrano e organizzano convegni, è che la maggior parte dei volumi è frutto di donazione di molti notabili e facoltosi cittadini e appassionati di storia della Sicilia, che hanno così contribuito all'allestimento della biblioteca nel 1890 e favorito la sua apertura la pubblico nel 1933: figurano Gabriele Ortolani, principe di Torremuzza, Francesco Benso, duca della Verdura, Girolamo Settimo, principe di Fitalia, senza omettere i nomi di Michele Amari e Antonino Salinas.
Nella sala attigua alla biblioteca, sorge il Museo del Risorgimento, dedicato al politico palermitano Vittorio Emanuele Orlando, grande protagonista della vita politica italiana post-unitaria fino agli anni del fascismo.
Un angolo del museo, con Garibaldi a cavallo |
Il museo somiglia ad una specie di wunderkammer, l'antenata del museo moderno perchè custodisce una grande varietà di documenti: grandi quadri, ritratti e busti dei protagonisti delle lotte rivoluzionarie che dal 1820-21, gradatamente, condussero all'impresa dei Mille fino all'unità, armi, spade, uniformi, la bandiera sventolata da Garibaldi mentre, diretto a Marsala, si trovava a bordo del Lombardo, stampe e volantini clandestini.
Chiudono la sala le riproduzioni degli studi di Francesco Crispi e del poeta Giovanni Meli, in cui è inserita una copia della sua raccolta di poesie siciliane, tra le quali la Minsogna Saracina, con la quale commentò la nota menzogna del finto codice arabo dell'abate Vella, all'epoca del viceregno del Caracciolo, che ha ispirato il noto romanzo "Il consiglio d'Egitto" di Leonardo Sciascia.
Dove: Piazza S. Domenico 1
Orari biblioteca: da lun a ven 9-14
Orari museo: dal 12/09 da lun a ven 10-12
Biglietto: le visite sono gratuite.
N.B. Per vedere il museo, i gruppi devono preventivamente contattare il museo chiamando il numero 091/582774 o scrivendo un'email a info@storiapatria.it.