sabato, marzo 24, 2012

Sulla margherita, simbolo della primavera e sulla giornata di primavera del Fai


Come avrete notato nei giorni scorsi, ho cambiato lo sfondo del blog per celebrare l’avvento della primavera, vi è piaciuto? Ho sempre molto amato questo periodo sia perché tutto, nella natura, sembra miracolosamente risvegliarsi, sia perché il tempo e la temperatura, pur preannunciando l’arrivo dell’estate, rendono gradevole il trascorrere ore e ore sotto il sole senza un inconveniente non indifferente…sudare!
In questi giorni è facile svegliarsi al canto melodioso e tanto simpatico dei merli, passeri e i…rappareddi, li conoscete? Sono degli uccelli tondi, molto piccoli e grigi dal canto acuto ma gradevolissimo…se riesco a fotografarne uno, inserisco una sua immagine sul blog, prometto!
E che dire dei fiori? Una gran varietà di specie colora e profuma le vetrine dei fiorai da giorni: fresie, ciclamini, primule e quant’altro…
Nei giardini privati, talvolta, e nei campi, spiccano i grossi cespugli di margherite, un fiore molto amato da una persona a me molto cara cui ho deciso di dedicare un breve post.
La margherita, col suo pistillo giallo oro e i suoi petali che trascolorano dal bianco candido a tenui sfumature di rosa, è considerata, da secoli, il simbolo della primavera. Il bianco, infatti, simboleggia l’alba mentre, manco a scriverlo, il pistillo il disco solare.
Alle margherite persino Giovanni Pascoli ha dedicato dei versi, di cui riporto solo una parte:
Chi vede mai le pratelline in boccia?
Ed un bel dì le pratelline in fiore
empiono il prato e stellano la roccia.

Chi ti sapeva, o bianco fior d'amore
chiuso nel cuore? E tutta, all'improvviso,
la nera terra ecco mutò colore.
 
 
 Dal nero al bianco, dalle tenebre alla luce, dall’inverno alla primavera e le pratelline del Pascoli, dette anche primaverine, insomma, se vedi le margheritine su un campo, sei sicuro che il cambio di stagione è in corso e la natura sta per concedere la massima espressione della sua bellezza. Non, certamente, per caso, sebbene il suo nome scientifico sia bellis perennis, questo è comunemente chiamato margherita, derivando dal greco margarita, che significa perla (che chi si chiama Margherita sia una perla di ragazza penso che questa stessa Margherita possa metterci la mano sul fuoco, nevvero?)
Come allude ancora il Pascoli, le margherite sono un bianco fior d’amore e gli innamorati lo sanno bene…son quasi certo che, di certo, ognuno di voi, almeno una volta nella sua vita ha sfogliato, magari solo per gioco, una povera margherita recitando il fatidico “m’ama, non m’ama, m’ama, non m’ama”!
Sin dal Medioevo, in particolare, la margherita è ritenuta simbolo di primavera  e d’amore: ricordano, infatti, alcune fonti che, dati i tempi, le dame comunicavano ai loro cavalieri che ricambiavano il loro amore, ornando il loro scudo con due margherite.
Che aspettate quindi? Andate per campi a cercar le margherite facendone l’uso che più v’aggrada!
E se vi resta tempo, tra oggi, 24 marzo, e domani 25 marzo 2012, prendete parte alle giornate di primavera del Fai, che Palermo, quest’anno, ha poco pubblicizzato perché, come sto per scrivervi, la sua partecipazione è davvero risicata. Tra Palermo e provincia, infatti, saranno aperti soltanto 8, la maggior parte dei quali a Caccamo, mentre soltanto 1 a Palermo, il famigerato (avete letto il post dedicato alle sculture di Domina nei giorni scorsi?) Palazzo dei Normanni, che aprirà (e non mi sorprendo) soltanto domenica 25 marzo, dalle 10 alle 17. Nelle vicinanze di Palermo, Bagheria ospita il Fai soltanto a Villa Cattolica, ovvero il museo Guttuso e Corleone apre l’Oratorio della Madonna del Soccorso presso il Convento di Sant’Agostino.
A battere tutti sarà Corleone che apre ben 4 chiese, tra le quali spicca la chiesa di San Pietro in Vinculis, in stile greco-bizantino risalente al XIII secolo.
Per informazioni più dettagliate sulle iniziative sito per sito vi rinvio alla pagina del sito dedicato alla giornata Fai sui siti aperti in Sicilia.
Buon week end a tutti!
 
 
N.B. Le informazioni sulle margherite le ho tratte da un libro assai interessante che consiglio vivamente di consultare per fugare ogni curiosità su fiori, piante e alberi. Esso è Florario. Miti, leggende e simboli di fiori e piante dello storico delle religioni Alfredo Cattabiani, edito dalla Oscar Mondadori.

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